RELAZIONE DEL SEGRETARIO DI CIRCOLO 19.01.2011


Massimo Follesa seg. circ. PD Trissino

Alle Iscritte e agli Iscritti,
in queste poche righe con cui voglio introdurre la relazione approvata dal direttivo del 19-01-11, riprendo alcuni spunti che sono stati colti nella mia replica, dagli interventi dei coordinatori presenti. Il direttivo ha deciso di fissare in ogni primo giovedì del mese il giorno per le sue riunioni. La relazione è stata approvata con un solo voto contrario dei sette coordinatori presenti (su nove eletti).
Dal dibattito voglio citare i temi seguenti e considerarli parte integrante del documento:
-          la discussione interna va alimentata con un dibattito sostenuto dal ruolo del segretario,
-          il funzionamento del circolo deve mantenere una relazione con il funzionamento della politica locale e amministrativa,i cui temi devono essere centrali anche per la nostra analisi e riflessione;
-          va fatta una riflessione per collegare la politica del territorio con realtà economiche seppur marginali ma da sviluppare nel percorro tracciato dalla valorizzazione agricola e alimentare i prodotti di alta qualità, legato alla valorizzazione e al recupero dei luoghi e dei territori;
-          puntiamo a una economia che sia sostenuta dalle risorse del territorio senza sprechi;
-          i temi amministrativi a partire dal PAT oltre ad altri legati all'amministrazione e al sostegno della nostra lista civica sono da porre al centro della nostra riflessione ancora di più rispetto alle proposte della azione politica nazionale su cui poco riusciamo ad incidere;
-          è auspicabile un inserimento nel tessuto sociale trissinese con la partecipazione ai gruppi e ai comitati di volontariato;
-          raccordo con le proposte del movimento giovanile in particolare sulla scuola e sull'edilizia scolastica; dare  maggiore visibilità al PD attorno ai temi del Consiglio comunale e organizzare una presenza in consiglio;
-          riserviamo il giudizio al coordinamento di valle alla verifica effettiva dell'azione, ma rafforziamo e rivendichiamo la centralità dei circoli, cercando e favorendo una relazione con realtà più omogenee come quelle di Brogliano, Castelgomberto e Trissino.
RELAZIONE DEL SEGRETARIO DI CIRCOLO
A che punto è il nostro circolo:
Le ragioni per cui ho ripresentato la mia candidatura sono semplici, sono nate dalla consapevolezza di voler offrire un lavoro sul territorio dopo tre anni dalla fondazione del nostro partito. Essa ha segnato lacerazioni sia nell’ambito nazionale che nel nostro. Ho offerto e proposto soluzioni alternative che non sono state accolte e rispondendo al senso di responsabilità, visto il venire meno della disponibilità delle alternative che ho fattivamente cercato, ho ritenuto di ricandidarmi. Sono convinto che vi siano degli elementi di semplicità nelle ragioni che mi hanno spinto a ripropormi e in questa fase non vorrei che fossero semplicistiche le motivazioni della mia rielezione.
Dal 2007 sono mutate molte cose nel partito, ritengo che sia nostro compito lavorare per un partito di iscritti e di militanti e non solo di aderenti. Su questo ormai si è fatta chiarezza. La semplicità delle motivazioni per cui ho deciso di continuare contrasta con la complicata situazione interna al circolo.
Devo sottolineare che troppe sono le assenze di molti. Questa analisi riguarda il direttivo che sembra essere colto da stanchezza rispetto agli impegni locali. Voglio certo ricordare a tutti che il direttivo è attivamente impegnato in molti livelli. Molti di noi svolgono proficuamente numerosi incarichi sia provinciali che di zona, e altri sono impegnati in realtà locali di volontariato. Devo ricordare anche la presenza di nostri iscritti nella lista civica che di fatto è in piedi con la loro presenza. Certamente si deve dire che forse siamo troppo sbilanciati verso l’esterno e gli impegni che da questo dipendono.
Voglio inoltre ricordare che abbiamo condotto una campagna elettorale intensa, ma che ci ha spaccati. Essa però deve essere nostro punto di riferimento nell’azione politica locale e amministrativa, rispetto alla quale dobbiamo stringerci attorno al consigliere comunale e recuperare unità. E’ questa una scelta strategica per rappresentare l’opposizione di centro sinistra, riformatrice e progressista per il nostro comune. E’ uno degli impegni per cui vi chiedo di votare questa relazione.
Da qui ne deriva un secondo punto: dobbiamo rappresentare una alternativa concreta alle forze conservatrici, populiste e di destra che rappresentano la totalità del consiglio comunale. In particolare dobbiamo saper incarnare, comunicare e rappresentare, idee alternative e che contrastino le posizioni e le incertezze che la Lega Nord ha dimostrato nei primi 18 mesi di amministrazione. Essa si presenta come capace e riflessiva, ma in sostanza è titubante, vittima di chi l’ha sostenuta come forza di credibile rinnovamento, che spesso però è vittima di veti superiori o incrociati tra le forze economiche e le personalità politiche a cui essa si riferisce.
Molte delle sue scelte sono legate “ad una Lobby” di costruttori che si aspetta qualcosa dopo aver offerto qualcos’altro. E’ indicativo che i referenti di alcuni assessorati abbiano relazioni con importanti operatori immobiliari che sono in attesa del PAT e che la Lega intenda utilizzare questo strumento per garantirsi il consenso piuttosto che avviare un positivo   confronto sul territorio. Questo va contrastato ed è un utile sintesi il Piano Koris. Attorno a queste tematiche voglio impegnarmi e portare il circolo verso alcuni approfondimenti che possono essere contenuti da quel piano in modo paradigmatico. In sintesi essi sono:
1.      il tema della sostenibilità degli investimenti e la tutela del suolo, dell’acqua e del territorio;
2.      uno specifico riferimento critico alle scelte sulla mobilità (mobility-maneger di Valle - Pedemontana);
3.      il PAT (Piano di Assetto del Territorio e variante al Piano Regolatore Generale).
Va posta attenzione allo sviluppo urbanistico immaginato dalla Lega Nord, che vorrebbe concentrare molto della volumetria disponibile nel territorio collinare (150.000 mc – dichiarazione Ass. Stefani assemblea del 14/10/10). Non di minore importanza sono le enormi aree produttive e commerciali che restano da completare e che andrebbero condizionate nel loro sviluppo alla riconversione o all’effettivo insediamento di attività produttive e posti di lavoro.
Il Piano Koris su quest’ultimo passaggio è paradigma anche di altri temi che vorrei affrontare:
4.      il tema dell’economia locale;
5.      il tema il tema del lavoro;
La nostra economia è compressa e ridotta. Dobbiamo porci con idee chiare e che richiamino punti forti per la nostra area culturale. Dobbiamo riavvicinarci ai temi dell’occupazione e del lavoro percorrendo nuove strade e ricercando temi anche critici rispetto alle soluzioni tradizionali.
Il lavoro non è solo un tema di diritti ma soprattutto legato a cosa produrre e a cosa realizzare nel nostro territorio. Qual è il valore aggiunto che ogni operaio mette nella sua produzione, come si qualifica. Il lavoro è un tema di diritti, di dignità individuale su cui poggia la Costituzione e la Repubblica Italiana. Io vorrei declinarlo soprattutto per quello che differenzia in estrema sintesi l’operaio conciario da quello della meccatronica, il modello aziendale, di investimento e di responsabilità sociale è totalmente diverso. Recuperare pensieri e riflessioni sul confronto della conceria versus officina, della botte versus tornio elettronico, può essere un punto da approfondire.
Infine ultimo punto, ma non per importanza, su cui vorrei spingere il dibattito nel circolo è:
6.      il tema ambientale.
Dobbiamo concentrarci sulla tutela del territorio, sulla qualità della vita e sul contrasto a scelte che poi lo degraderanno, offrendo proposte anche radicalmente alternative. Siamo chiamati ad un controllo dello sviluppo urbanistico, che è il passaggio strategico perché incide sul regime dei suoli delle acque e sul dissesto. Il recupero del consenso va cercato con la chiarezza delle proposte alternative. Da cui seguono approfondimenti sui temi economici legati all’ambiente, sostenibilità edilizia, certificazione degli immobili, limitazione ai nuovi insediamenti residenziali e produttivi, recupero dello spazio urbano esistente con eventuale densificazione, valorizzazione dei settori di economia del territorio ambientalmente rilevati.
Attorno al tema dell’urbanistica si sviluppa un ultimo tema:
7.      la legalità e il clientelismo.
Spingere sulla linea d’ombra il rispetto delle norme e la gestione clientelare di determinate questioni amministrative sono frutti amari delle passate gestioni, ma che si concretizzano con un metodo di gestione e un panorama di favori tuttora valido e che ritorna al paradigma del Piano Koris.
Nei rapporti con le forze politiche locali è vitale e indispensabile rimpolpare la civica e lavorare attraverso di essa a cercare relazioni personali e trattative con esponenti della minoranza “figiana” (Ramina), con i comitati (Aria Sana) con l’area legata al cenro Parrocchiale e con chi fa riferimento al centro cattolico dell’UDC. Vanno create le premesse per alleanze e per lo sviluppo di un forte movimento civico cittadino.
Concludo ritornando al nostro interno, dobbiamo avviare una fase di laboratorio per le idee, un confronto amministrativo, e un impegno civile per Trissino. E’ indispensabile recuperare un tempo per l’impegno nel circolo per la discussione. Ritengo che si debbano creare occasioni per questo ritengo che dobbiamo cogliere quanto elaborato con i quattro punti dell’assemblea regionale: Lavoro, Immigrazione, Federalismo e Scuola, a cui vorrei aggiungere le elaborazioni sull’Ambiente del gruppo consiliare regionale e della assemblea regionale interna al partito.
L’esito del dibattito interno, tra i Circoli della Valle dell’Agno sul coordinamento di zona, ha riportato centralità al circolo, poiché il coordinamento è stato svuotato di un reale ruolo di azione e amalgama delle diverse esigenze di valle, soprattutto tra i circoli più grandi e quelli più piccoli. Di fatto ha sancito una centralità dei circoli di Valdagno e Cornedo, rispetto alla quale nutro dubbi (vedi festa di settembre scorso) poiché su alcuni temi rischiamo di fare il vaso di coccio e restare privi di proposte come realtà della Valle dell’Agno. Rispetto alle quali credo che dovremmo elaborare visioni alternative e indipendenti, come la viabilità di valle, l’ospedale, lo sviluppo industriale e il lavoro. Rispetto a ciò non posso che sottolineare criticamente quella che è una constatazione: dove amministriamo in Valle dell’Agno, il partito perde percentualmente un numero molto più elevato di voti. Questo accade perché non sappiamo articolare una proposta realmente alternativa e che non si appiattisca su quelle leghiste come il federalismo, o gli inciuci di alleanze con personaggi e candidati alla Calearo. Per questo intendo sottolineare e promuovere sempre dove possibile, lo strumento delle primarie, secondo le modalità che il nostro partito ha utilmente sperimentato per le candidature. Vi chiedo di votare la mia relazione e contestualmente appoggiare la proposta del Segretario Provinciale dei Giovani Democratici per utilizzare le primarie nella selezione delle candidature al Parlamento nel caso di elezioni anticipate.
Voglio concludere che se condividete quanto ho proposto, è mio obbligo richiamare ognuno di voi ad una necessaria e maggiore disponibilità verso il circolo per tradurre tutto in una visibile, concreta e incisiva azione politica.
Trissino, 19/01/2011
Massimo M. Follesa
Seg. Circolo PD Trissino