venerdì 16 luglio 2010

I futuri scheletri del Piano Koris

A seguito della discussione del Consiglio Comunale di Trissino del 15 luglio 2010 voglio fare alcune “considerazioni” relative all’uso del territorio che, a mio parere, vale la pena sottolineare nel ribadire la contrarietà ad uno sviluppo dell'area pedemontana e della Valle dell’Agno che non sappia tenere conto della storia di questi ultimi trent'anni. Le affermazioni di seguito riportate sono “oggettive” e mettono pertanto al riparo da possibili “accuse”, ma costituiscono un contributo al dibattito politico sia locale che più ampio. Voglio dire che appoggio pienamente le posizioni che nel Consiglio Comunale di ieri sera ha espresso il consigliere Lupo.
Il Piano Koris rappresenta la mancanza di una presa di coscienza collettiva, ancora più grave perchè ad esprimerla sono amministratori giovani espressione di una richiesta di cambiamento, ma che invece sostengono una politica piegata agli interessi e a visioni per i quali la difesa delle radici, dell'identità e del territorio è un banale slogan.  Al posto di uno storico viale alberato, quale ingresso di Trissino, avremo un viale di scheletri prefabbricati con fotovoltaico, questa non è sostenibilità è speculazione.
Per i più la crisi si combatte investendo, ma ora più degli anni passati dobbiamo chiederci per ottenere cosa, poichè gli effetti indesiderati possono essere maggiori dei benefici che sono sempre più spesso a vantaggio di pochi. Chi amministra, per le modalità con cui il governo nazionale vuole gestire gli strumenti per uscire dalla crisi, si trova sempre più costretto come Saturno a mangiare il bene prezioso dei suoi figli, nello specifico il proprorio territorio. L'abuso e lo scempio di quest'ultimo, nel nordest del mito dello sviluppo, è causato più per lo sfruttamento legalizzato a cui lo sottopongono le amministrazioni comunali, per recuperare risorse investibili, che per le azioni degli abusivisti. Per questo si può giungere anche ad occupare aree sottoposte al vincolo della Legge Seveso il cui rispetto sarà oggetto anche di altre valutazioni. 


Nell’intervallo di tempo 1984 – 2002 la superficie urbanizzata dei comuni di Cornedo, Castelgomberto, Brogliano e Trissino e cresciuta mediamente del 32,5%, con punte pari a 50,5% a Brogliano (Consumo del territorio nella provincia di Vicenza - Accademia Olimpica – 2004).
A fronte di un insostenibile consumo di suolo la nuova Legge urbanistica regionale (LR 11/04) ha introdotto il principio dell’utilizzo di nuove risorse territoriali solo quando non esistano alternative alla riorganizzazione e riqualificazione del tessuto insediativi esistente.
Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale propone, per il territorio compresso tra Montecchio M (località Canova) e Trissino (località Valbona) la classificazione di “zona ad elevata utilizzazione agricola” ed “ambito di interesse paesaggistico da tutelare e valorizzare” .
In tale contesto, anziché concentrare gli impegni esclusivamente sul miglioramento della viabilità locale (che significa anche rapido collegamento con l’attuale sistema autostradale) e sulla riqualificazione del sistema insediativo esistente, in piena contraddizione con i principi e gli obbiettivi sopra esposti si assiste:
a) alla realizzazione di un’”autostrada” che comporterà il consumo di oltre 100 ettari di terreno agricolo (solo nella Valle dell’Agno), proprio nella zona di interesse paesaggistico, ad elevata utilizzazione agricola;
b) alla realizzazione di nuove lottizzazioni a carattere produttivo e commerciale; a Trissino, nell’ambito originariamente interessato da un’ipotesi di passaggio della pedemontana, è prevista una nuova urbanizzazione di 100.000 mq di territorio agricolo con realizzazione di altri capannoni artigianali – industriali. Analogo l’intervento alla Ghisa di Montecchio M: circa 25.000 mq di lottizzazione produttiva proprio a ridosso della pedemontana.
In totale contrasto con il principio di sviluppo sostenibile e durevole, la Pedemontana sembra quindi essere più che un’opera di “infrastrutturazione” del sistema insediativo (ed economico) della Valle, un fattore di incentivazione di ulteriori ingiustificate trasformazioni urbanistiche del territorio.
Il meccanismo (ben conosciuto e sperimentato) che si prospetta è ancora una volta il seguente:
1) realizzazione della superstrada a teorico beneficio del sistema insediativi ed economico esistente;
2) conseguente ulteriore frammentazione e compromissione della qualità ambientale del territorio attraversato;
3) decadenza delle motivazioni di tutela ambientale;
4) giustificazione di nuovi interventi di trasformazione urbanistica a carico di terreni che perdono valore ambientale, paesaggistico ed agricolo.
Tutto questo porta gradualmente ma inesorabilmente ad un continuo ed inaccettabile consumo di suolo, fino ad arrivare alla saturazione del territorio di pianura.
In un territorio già fortemente antropizzato ogni intervento dovrebbe essere orientato alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente (sia residenziale che produttivo) ed al miglioramento della viabilità locale.

Massimo Follesa
Segretario Circolo PD Trissino
PS.
si ringrazia Massimo Meggiolaro per il contributo fondamentale a queste note.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Nell'attesa di vedere pubblicata la delibera in questione sul sito comunale, mi permetto di approvare appieno e di evidenziare il triste comportamento di questa giovane Amministrazione, che approva uno scempio alle porte di Trissino per ingrassare i soliti quattro ricconi locali, infischiandosene di loro coetanei attualmente in cassa integrazione.....e un domani chissà.....
Z.

Anonimo ha detto...

In realtà dietro al suffisso P.K. (Piano Koris) vi sono in ballo grossi interessi economici di una piccola cerchia di tecnici e imprenditori edili, e del commercio, LOCALI (residenti a Trissino)....tutto quà, non si può fare a meno di approvarlo! :) :)