giovedì 4 dicembre 2008

Luca Balzi approfondisce la vicenda politica del Consiglio Comunale di Vicenza

Luca Balzi ci invia una sua intervista rilasciata al settimanale di TVA VICENZA "La Domenica di Vicenza". Approfondisce la vicenda politica del consiglio comunale del capoluogo provinciale e si addentra su come sostenere l'azione del Sindaco Achille Variati. Crediamo che questo sia un buon viatico anche per i piccoli comuni che si preparano a rinnovare le amministrazioni comunale come il nostro.
A Trissino, con interventi come questo, vogliamo aprire un confronto per un rinnovo delle figure protaginiste del fare "politiche", presentando i ruoli ed le esperienze che si muoveranno attorno ai Sindaci.

Luca Balzi, è la sua prima esperienza in Consiglio Comunale: se l'aspettava così? Non avevo particolari aspettative e non me lo sognavo di notte. Devo dire che la trovo un’esperienza stimolante e interessante.
Con una giunta voluta dal sindaco e con lo scarso peso sino ad ora avuto dai partiti di maggioranza non si sente un po' uno 'yes man'?
Neanche per idea. La Giunta ha molto potere e il Sindaco moltissimo, ma noi consiglieri facciamo la nostra parte. E abbiamo subito messo in chiaro che la disciplina del voto passa attraverso la preventiva discussione in gruppo consigliare di tutti gli oggetti importanti in discussione. Poi, in Consiglio, bisogna tener conto anche delle osservazioni della minoranza.
Lei è del PD: sta con i riformisti o con la linea del neo segretario cittadino Veltroni?
Io sto con Claudio Veltroni e sostengo che, essendo tutti noi riformisti, sarebbe bene che nessuno usasse quel termine per distinguersi dagli altri.
Comunque concorda o meno con chi vorrebbe un maggior peso del PD nel determinare le linee di giunta?
Io penso che il partito non vada ridotto a mero fatto organizzativo e che la Giunta non possa e non debba essere considerata il braccio operativo del partito. Occorre una mediazione. Dopo qualche iniziale divaricazione, mi pare che ora le cose stiano andando nella direzione giusta. E il gruppo consigliare funge da cerniera. Poi Sindaco e Giunta devono avere anche la loro autonomia, come deve averla il partito.
C'è qualche suo collega che avrebbe meritato la promozione in giunta?
Andare in Giunta non la considero una promozione. E’ un ruolo diverso. Si ha più potere gestionale, questo è vero, ma si è avulsi dal dibattito politico-amministrativo che ha la sua sede in Consiglio. In più si dipende in tutto dal Sindaco che, quando vuole, ti può mandare a casa.
Come si traduce il successo del centrosinistra nelle scorse amministrative (vinte da Variati più che dalla coalizione) in un consenso popolare di maggioranza?
La nostra vittoria è stata meritata ma risicata. Ed è stata dovuta a grandissimi errori della destra. Noi dobbiamo dimostrare di saper governare e governare bene, andando incontro alle esigenze dei cittadini. Quello che ha saputo fare Zanonato a Padova, che si è fatto scegliere, lui ex comunista, da una Città sostanzialmente di destra.
Lei ha affermato di 'aderire al PD con sempre maggiore disagio vista l'ondivaga posizione del partito a livello nazionale'. A livello locale invece?
Nel Pd io ci sto bene, ma non mi sfuggono i limiti di una linea politica che si è fermata a metà del guado. Walter Veltroni ha avuto molto coraggio, ma non abbastanza. In città c’è adesso un gran fermento. Vedremo cosa saprà fare il nostro Veltroni, Claudio, in questi mesi che ci separano dal congresso.
A molti però la posizione sul Dal Molin è parsa a qualcuno 'strumentale', insomma servivano i voti della Bottene e c. per vincere le elezioni ma sapevate già dall'inizio che non si poteva più fermare la nuova base visti gli accordi tra Stati. Perché nessuno l'ha davvero spiegato alla gente del No al Dal Molin?
Che fosse difficile fermare la Base, lo si sapeva. Variati ha voluto offrire ai Vicentini la possibilità di esprimere il loro no. Pur con una partecipazione straordinaria, date le condizioni, i Vicentini non hanno sfruttato l’occasione. Adesso dobbiamo toglierci dai piedi questo problema negoziando le contropartite più utili alla città.
Il rischio è una deriva violenta? In fondo Variati sta già pagando il prezzo con minacce di morte e vita sotto scorta..
Chi minaccia un Sindaco come Variati, che si è esposto come si è esposto perché anche il no alla Base avesse voce, è solo un terrorista e come tale va considerato.
Parliamo di PAT, lei è in commissione territorio: quali caratteristiche dovrà avere?
Mi rendo conto che la Territorio è una commissione cruciale in questa Amministrazione, perché dovremo varare il Pat.
E’ sempre antipatico e anche scontato criticare la precedente maggioranza, ma non posso non rilevare che abbiamo ricevuto in eredità una situazione non proprio cristallina. Il sindaco Hüllweck, durante il suo lungo mandato, ha cambiato vistosamente linea politica, in tema di urbanistica. Quelli che erano i suoi acerrimi nemici sono diventati i suoi amici, a spese di un ordinato ed equilibrato sviluppo della Città. Abbiamo assistito a un traumatico cambio di assessori, con la defenestrazione di Franzina e l’incoronazione di Zocca. C’era il fondato sospetto che qualche gruppo di potere venisse guardato con un occhio di riguardo.
Tutto ciò deve finire. La Città, le esigenze del suo equilibrato sviluppo, il rispetto dell’ambiente e delle compatibilità devono prevalere su ogni altra considerazione. E i cittadini, singoli, gruppi, imprese, operatori del settore, devono essere messi sullo stesso piano senza preferenze e scorciatoie. Senza alcuna idiosincrasia per il mattone e per il cemento, senza indulgenze nei confronti degli affarismi. E trasparenza, tanta trasparenza. Basta con le trattative riservate tra Comuni e privati. Criteri noti, validi per tutti.
E qualità. Siamo la Città del Palladio con alcune indecenti periferie, dove si è badato solo alla cubatura e al guadagno.
Differiscono molto dal lavoro svolto da Zocca? Sarà una città diversa?
Mi pare di avere già risposto sopra.
Che idea ha sui piani di intervento?
Noi abbiamo già varato il Pua 215, ereditato dalla precedente Amministrazione, che lo aveva discusso, definito e poi non era riuscita a portarlo in Consiglio comunale. In tale occasione abbiamo assistito a una comica: gli assessori della Giunta che approvò quel Piano, ora consiglieri di minoranza, hanno votato contro. Non solo, si sono opposti anche con forza.
Si è distinto, nell’operazione, Maurizio Franzina, il capogruppo di fatto del Pdl. Essendo persona intelligente, che rifugge dal rischio del ridicolo, e non volendo pensare che in realtà egli difendesse interessi configgenti, ho cercato di spiegarmi le ragioni di questi strano e incomprensibile atteggiamento. E sono arrivato a questa conclusione. Delle due l’una o tutte e due.
O aveva in animo di fare un dispetto al suo amico-nemico Marzo Zocca, l’assessore che quel piano lo ha voluto, o aveva un disegno ancora più sottile. Dimostrare alla Città che la Giunta Variati, abilissima a convocare fiaccolate, consultazioni popolari, comizi in piazza del Signori, è del tutto incapace di affrontare e risolvere problemi concreti. Una Amministrazione della predica e non del fare. Un’Amministrazione tutta presa dal Dal Molin, disattenta sui temi dello sviluppo.
Non abbiamo dato soddisfazione a Maurizio Franzima e abbiamo votato compatti il Pua 215, anche se era stato preparato da Marco Zocca. Questa la nostra risposta. Non tirarci indietro, non dire pregiudizialmente di no, trattare e verificare. Costatata poi l’utilità pubblica, ricavare per la Città il massimo che si può.
Contano molto le lobby di potere cittadino nella definizione del PAT? Ed esistono queste lobby?
Ci sono, ci sono sempre state, è normale che ci siano. Quello che non è normale è che usino armi di pressione improprie e che il Comune, per convenienza o per paura, cali le brache.
Sono convinto che con noi questo non avverrà. Abbiamo un assessore, Francesca Lazzari, intenzionata a non lasciarsi condizionare. C’è un gruppo consigliare pronto a darle una mano.
C'è anche un PUT (piano urbano del traffico ndr) che langue: sarà pronto in primavera? Ed il PAT(piano di assetto del territrio ndr)?
La domanda va rivolta agli assessori Ennio Tosetto e Francesca Lazzari, che per altro godono della mia totale fiducia politica. Non stupida acquiescenza, la politica in una amministrazione comunale si misura nel declinare la parola “ fare “, come ci ricorda spesso una seria e retta persona; l’assessore all’edilizia privata Pierangelo Cangini.


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