lunedì 27 settembre 2010

Spettatori, assidui incontri e dimenticanze sul Piano Koris

Estratto dalla mappa di Angelo Zanovello 1678
Una giunta di spettatori non piace a nessuno e la stampa che ha riportato le parole dell’Assessore all’Urbanistica ed Edilizia Privata, riferite ai reperti archeologici, ci preoccupano e ci fanno riflettere, ma ancora di più non si può commentare il silenzio dell'Assessore alla Cultura.
Quello che più ci sorprende è che i nostri spettatori in giunta stanno a guardare il degrado del patrimonio archeologico di Trissino, guardano ma non vedono la distruzione di una risorsa.
Certo ricevono e sono assidui negli incontri con l’Assessore Regionale al Turismo, ma di cosa parlano con la massima autorità veneta in questo campo come è accaduto sabato 11 settembre scorso: solo di fondi per la piazza di Selva, di gnocchi?
Ma cosa faremo dopo la lottizzazione Koris, mangeremo gnocchi seduti ai piedi del Faldo e con il piatto appoggiato sui tetti dei capannoni?Sulla questione dei reperti archeologici vogliamo chiudere questa querelle che ormai già da tempo ha chiuso anche la soprintendenza di Padova, a nostro giudizio commettendo un errore di sottovalutazione.
Noi sappiamo cosa sono quei resti che gli archeologici non hanno riconosciuto. Con una certa sicurezza sulla base dei testi d’archivio e sulla base delle mappe pubblicate in vari libri di storia locale e in particolare anche nell’ulima pubblicazione edita sulla storia di Trissino dalla precedente amministrazione comunale, sosteniamo che quei resti e quegli allineamenti di pietre siano resti opere idrauliche dei mulini presenti nella Colombara, cio che ne rimane è ora abitato dal Conte Giannino Marzotto.
Tali canalizzazioni sono note come roggia dei mulini e presenti sin dal 1200. Certamente descritte e disegnate dal 1500, quando la Serenissa Repubblica di Venezia rivolse i propri investimenti strategici non più nel mediterraneo orientale ma nei territori dall’Istria al bergamasco. Si trattava dunque di reperti di archeologia industriale importantissimi, essi riportavano le acque di lavorazione dei mulini alla Poscola, ed ora il Piano Koris ne progetta il tombamento e la scomparsa.
La Villa Colombara era certamente un centro che ha segnato il passaggio dalla produzione agricola a quella proto-industriale. Nel 1544 viene descritta come luogo dove sono insediati mulini e fornelli da seta.
Scavi del Colle del Cimitero a Trissino
Forse doveva intervenire la soprintendenza di Verona, ma quello che più ci sorprende è che i nostri spettatori in giunta stanno a guardare il degrado del patrimonio archeologico di Trissino: guardano ma non vedono che all’Amministratore della Koris Italia srl nonché Presidente dell’ente regionale per la valorizzazione della Rocca di Monselice dott. Ferdinando Businaro, si sarebbe potuto chiedere la valorizzazione della roggia molini come percorso di archeologia dalla contrada dei Mulini attraverso San Rocco fino alla Colombara (anche se lungo questo tratto passa la pedemontana e la roggia verrà distrutta in tre punti); guardano ma non vedono il disastro degli scavi archeologici del villaggio paleoveneto con fornace e santuario divinatorio in totale e grave abbandono (sembra una discarica) neanche fossero nel cimitero del capoluogo e che per la valorizzazone dell’area archeologica da oltre 15 anni in comune vi sia depositato un progetto; guardano ma non vedono la risorsa turistica dei percorsi delle scalette che portano alla piazza G.G. Trissino della chiesa di Sant’Andrea in completo abbandono neanche fosse una piazza di periferia e non una delle più belle piazze della Provincia di Vicenza; guardano ma non vedono che le sei ville storiche presenti nel territorio del capoluogo, oltre a parco di villa Trissino, non sono ancora legate da un itinerario di visita e di documentazione che le valorizzi.
Certo ricevono e sono assidui negli incontri con l’Assessore Regionale al Turismo, ma di cosa parlano con la massima autorità veneta in questo campo come è accaduto sabato 11 settembre: solo di fondi per la piazza di Selva, di gnocchi? Ma cosa faremo dopo la lottizzazione Koris, mangeremo gnocchi seduti ai piedi del Faldo e con il piatto appoggiato sui tetti dei capannoni?



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Quel che non capisco che sul sito del Comune non danno nessuna notizia di tutto ciò.....quasi fosse una cosa normalissima....come dire domani mattina buttiamo giù la Colombara o la Villa di Marzotto per far sù nuovi capannoni, tanto uno in più uno in meno.....Veramente, non riesco a capire il motivo per cui anche dal Comune tutto taccia!

S.A.A.P.eF. ha detto...

tutto tace per sta controllando cosa fanno nel cantiere, come ha dichiarato oggi al Giornale di Vicenza. Se dovesse verificare che qualcuno in amministrazione ha autorizzato la demolizione della roggia del 1200 in colombara chissa cosa farà, ma chi ha votato in consiglio comunale il piano, chi ha firmato la convenzione e chi ha lasciato iniziare i lavori dei capannoni prima delle stade? La maggioranza della lega nord, e credo che gli elettori leghisti si debbano chiedere per il rispetto che ho per loro a chi risponde questa amministrazione.
Massimo