giovedì 14 gennaio 2010

Sistema Lazio: deleghe comunali e ricerca di voti

Alemanno si conferma il sindaco della fantasia. La Polverini rimesta nel torbido e glissa sullo scandalo delle tessere gonfiate del Ugl


Il Lazio al centro dell'agenda politica. Non solo per il profilarsi delle prossime elezioni regionali ma anche per le vicissitudine più bizzarre che si accompagnano all'attualità e alla creazione delle coalizioni di destra. A farla da padroni il sindaco di Roma, Gianni Alemanno e la candidata governatore per il Pdl, Renata Polverini.Il sindaco delle alluvioni siamo in allerta, è sempre in prima fila quando si parla di fantasia. Se dovesse essere paragonato ad un personaggio storico sarebbe sicuramente un re/principe borbone di Napoli. Allora per tenere “buoni” i sudditi si elargivano cariche onorifiche nobiliari che donavano un po' di sangue blu e tanta calma. Oggi, a suo modo, Alemanno per far sbollire le correnti in seno al Campidoglio continua a nominare delegati a qualcosa. Sono circa una ventina, tutti amici, che godono di uno status personale con e senza portafoglio. Ma da domani ce ne sarà uno nuovo: l'avvocato penalista Domenico Vaccari sarà nominato delegato comunale ai rapporti con la comunità calabrese! Non è uno scherzo né, tanto meno, una mossa anti Lega, poco digerita al primo cittadino romano. E la Puglia, il Molise, la Basilicata, la Campania? C'è per caso la volontà di ricostruire il regno delle due Sicilie? Niente di tutto questo.In realtà è una mossa che di comico ha solo la facciata. Alemanno sa bene che la comunità calabrese residente a Roma è forte e molto numerosa. Un bacino di voti davvero copioso. Un piccolo tesoro che va gestito e alimentato con un delegato in più. Del resto, cosa non si farebbe per avere più consenso e più voti! Da fonti poco attendibili si sa che la giunta comunale ora si aspetta che venga nominato anche il delegato per la cura della Magna Grecia.La candidata alla carica di governatore del Lazio, Renata Polverini non naviga in buone acque. In concomitanza con la non-scelta del suo avversario alle elezioni, ha sempre mostrato sicurezza e un po' di spavalderia. La possibile candidatura di Emma Bonino deve davvero averle scombinato i piani. Insomma, un po' di sana paura che l'ha indotta a razzolare a destra e ancora più destra! Arruolati nella allegra brigata si ritrovano la Destra di Francesco Storace, la Fiamma Tricolore di Luca Romagnoli e il Movimento per l'Italia di Daniela Santanchè. E dato che a destra c'è sempre spazio non è impensabile che ci si possa spostare oltre fino a Forza Nuova di Roberto Fiore. Insomma un'alleanza nazional-socialista..Ma i problemi per la Polverini non arrivano solo dalla ricerca ad oltranza dei voti da accaparrarsi. Europa, il quotidiano diretto da Stefano Menichini, ha oggi pubblicato un reportage sui metodi tarocchi di tesseramento al sindacato Ugl, di cui la Polverini è il segretario. Si tratta della soluzione 10%, ovvero “dichiarare dieci volte le tessere reali per vantare più potere di rappresentanza di quello che effettivamente ha”. In altri termini dei due milioni di iscritti dichiarati, effettivi sono solo poco più di 200mila. Alla domanda “tutto questo è vero?” la Polverini ha preferito prima un no-comment e poi ha sparato nel mucchio: “non voglio che il mio sindacato sia coinvolto nella campagna elettorale anche perché dovrei dire cose che non posso rivelare nell'interesse dei lavoratori italiani. Insomma dalla Polverini alla polveriera

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