Di Simone Sinico | Lunedi 13 Febbraio alle 17:47 | 0 commenti
Venerdì 10 febbraio la sala Pro Loco di Trissino è stata teatro dell'incontro intitolato: "La manovra Monti: la posizione del Pd e le ricadute sul territorio", organizzato dal circolo Pd del paese. Massimo Follesa, segretario locale del Pd e Consigliere comunale per la lista Cittadini attivi Trissino anch'io, è intervenuto presentando quale sia la situazione economico-occupazionale di Trissino, a partire dai fallimenti aziendali e perdita di posti di lavoro nei settore orafo, edilizio e conciario passando per gli effetti che le manovre del Governo rischiano di avere sul commercio locale.
Follesa ha invitato i vertici del suo partito, ivi rappresentati dall'onorevole Daniela Sbrollini e dal vice segretario provinciale Pd Maurizio Scalabrin, a concentrarsi soprattutto sulla questione della «creazione dei posti di lavoro e dei lavori in senso più ampio». E per spiegare come sia precaria la situazione economica del paese ha portato un esempio specifico: «Trissino è anche il paese degli investimenti e dei capannoni vuoti, cioè della costruzione dei capannoni senza occupazione. Qui abbiamo visto la costruzione di 27mila metri quadrati di superficie coperta di possibili attività produttive in un'area importante anche storicamente, ma che di fatto non vede l'insediamento di nuove attività. La cosa che fa riflettere i trissinesi è che questi capannoni sono il frutto di una delle famiglie storicamente più importanti in Italia per l'investimento industriale nel tessile che hanno però ritenuto opportuno fare un investimento immobiliare più che in un settore produttivo».
Follesa conclude ponendo la questione della qualità del lavoro ricordando come ci sia: «Una grande proliferazione, ad esempio nelle aziende chimiche del territorio, dei lavori in cooperativa, ovvero interinali che vengono assunti a contratto, questo anche nelle poche attività di concia rimaste, che non assumono ma occupano in questo modo».
Follesa conclude ponendo la questione della qualità del lavoro ricordando come ci sia: «Una grande proliferazione, ad esempio nelle aziende chimiche del territorio, dei lavori in cooperativa, ovvero interinali che vengono assunti a contratto, questo anche nelle poche attività di concia rimaste, che non assumono ma occupano in questo modo».